Campilobacter: in quali alimenti si trova e cosa provoca

Campylobacter è un batterio che può causare nell’uomo una malattia detta campilobatteriosi.
Con oltre 246 000 casi segnalati ogni anno nell’uomo, si tratta della malattia a trasmissione alimentare più frequentemente riferita nell’Unione europea. Si ritiene tuttavia che il numero effettivo di casi si aggiri attorno ai nove milioni l’anno. Secondo stime dell’EFSA, il costo della campilobatteriosi per i sistemi sanitari e in termini di perdita di produttività nell’UE è di circa 2,4 miliardi di euro l’anno.
Il Campylobacter si trova per lo più nella carne di pollame cruda e nel latte crudo (oltre che in pollli, maiali e bovini vivi), e come la Salmonella può provocare febbre e diarrea.
I batteri del genere Campylobacter normalmente vivono nel tratto digerente di molti animali selvatici e da allevamento (tra cui bovini, ovini, suini e pollame). Le feci di questi animali possono contaminare l'acqua dei laghi e dei corsi d'acqua. Possono contaminarsi anche la carne (di solito pollame), le uova e il latte non pastorizzato.
I metodo più efficaci per limitare l'esposizione alimentare e di origine idrica per Campylobacter sono la cottura completa di carni di pollame, la pastorizzazione del latte e dei prodotti lattiero-caseari e la disinfezione dell'acqua.
Le precauzioni
E’ vero che se la carne di pollo viene cotta il batterio muore, ma le contaminazioni avvengono spesso in modo indiretto in cucina attraverso posate o contenitori utilizzati prima per la carne di pollo cruda e poi per altri alimenti.
E’ curioso notare come il picco di frequenza in Europa interessa persone tra 18 e 24 anni, ovvero giovani che spesso mangiano fuori casa.
Una manipolazione attenta della carne cruda e di altri ingredienti alimentari crudi, una cottura accurata e un’attenta igiene in cucina possono prevenire o ridurre il rischio che i cibi contaminati rappresentano.
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